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Mentre ragazzi

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Fosse, l'andare,

stormire limpido di fiori gialli,

mentre ragazzi succhiano aria

pieni di linfa,

pulsando iridescenti.

 

Ma scendono lievi i morti,

la sera,

lungo i sottili declivi del sangue -

e il fiato che ne aspergi

non è tuo

né di altri.

 

Mentre la luna sbieca lo sguardo

in alto -

solida come le cose sommesse

e inutili del mondo.

 cristina bizzarri - 01/11/2018 11:26:00 [ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]

Grazie e ancora grazie, Salvatore. ( A volte, quando mi "attraversa" il ricordo dei miei andati, non so più se sono loro in me o io che ancora vivo in loro e per loro).

 Salvatore Pizzo - 31/10/2018 17:12:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Di una bellezza che profuma di quei mazzi di fiori che occhieggiano nei cimiteri, dicendo del sorriso dei giovani che svaporano spensierati, e della percezione che se ne ha dei morti; quando, alla lunga, li sentiamo altro da noi. Un altro ch’è distante, nel regno immaginifico, dove arriviamo a collocare noi stessi. Ovvero, col tempo, ci specchiamo sempre più nei nostri morti, determinandone vicinanze e lontananze, fino a definirli altro da noi. Perchè la morte è personale e non di altri...
Definirla bellissima è quasi un affronto
un caro saluto

 cristina bizzarri - 31/10/2018 07:28:00 [ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]

Loredana, Franca, grazie delle vostre letture. Franca, profondo il tuo commento, mi fa scoprire cose su cui non avevo riflettuto. Solo una piccola precisazione: la luna è stata, per così dire, un’intuizione e una consolazione perché in quel preciso momento l’ho percepita così solida, concreta e vera (reale) da esprimere lei stessa il senso profondo della vita che non ha bisogno di essere spiegata se non da se stessa. E, nello stesso tempo, ho sentito di essere immersa in un mistero talmente grande da far apparire ogni singola cosa assoluta, colma di senso, simbolo muto e significativo - eppure "sommessa e inutile" nell’indicibilità del mondo e nell’inimmaginabile che tutti ci accoglie e attende ...

 Franca Colozzo - 30/10/2018 19:32:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Questa tua bella poesia ha una sonorità nascosta nel passaggio dallo stormire limpido di fiori gialli (quei ragazzi mi ricordano l’infanzia spensierata a succhiar per diletto campanule sui prati) all’aria greve che si respira in giro in occasione della festa dei defunti.
L’immersione nell’atmosfera, densa di mistero e di ricordi in attesa di questa compenetrazione tra regno dei vivi e dei morti, ti porta poi a ragionare sulla vacuità della nostra vita e del mondo, da cui la luna sembra distogliere con disgusto lo sguardo.
Come tutto appare inutile e vano in questo nostro cammino di vita!
Un affettuoso saluto. Buona serata.

 Loredana Savelli - 28/10/2018 18:37:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Ti riconosco! Superba (non tu).

 cristina bizzarri - 28/10/2018 16:21:00 [ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]

Ferdinando,Gil, Laura carissimi, ho lavorato sul ... mio precedente lavoro, cercando di sfrondare, tagliare parti superflue, lasciando così che il testo restituisca in maniera più precisa e immediata il suo senso - o almeno quello che io percepisco come tale. Siete lettori attenti e generosi e vi ringrazio per la cura che mettete sempre nelle parole che scegliete. Inutile dire che quello che scrivete mi arricchisce sempre e che ciascuno di voi mi è caro per quella sua particolare essenza che - perdonate la presunzione - almeno un poco credo di intuire!

 Laura Turra - 28/10/2018 08:43:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Cristina, avevo letto e commentato l’altra (le altre), ma questa, sfrondata dal superfluo, è più compiuta, forse, nel senso. Sei poetessa dall’anima chiara.
Un abbraccio

 Gil - 28/10/2018 07:26:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

Chiedo venia: mi è sfuggito un apostrofo di troppo: un ignorante e non un’ignorante... (manca pure il pronome di comparazione: si legga "come me" e non "come").

 Gil - 28/10/2018 07:22:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

L’altra versione, la Cenerentola sottratta, la passione soccombuta la ragione, al controllo, alla disputa formale; eppure un principe poeta, un lettore regale, il Giordano per l’appunto, ne svela l’identità segreta.
Quando un’ignorante come intuisce la grandezza di due poeti come Voi, non gli resta altro che un ammirato tacere.

Tu scriva con l’anima, escavàndone le profondità, dopo averle lasciate traversare da ciò che un occhio attento ha osservato del di fuori. Di più, non so.

 Ferdinando Giordano - 27/10/2018 19:56:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Giordano » ]

Incantevole. Ma dov’è l’altra versione? Dov’è? Se non le credi mandamela, perchè le devo il commento che il continuo rimando mi ha sottratto. Grazie, mabelle.

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